Il circuito di Montréal si trova a oltre seimila chilometri dall'Italia, dall'altra parte dell'oceano Atlantico. Porta il nome di Gilles Villeneuve da quel maledetto 1982, quando il pilota del Québec trova la morte nelle prove del GP del Belgio, a Zolder. Per questo, il legame con il nostro Paese, con i tifosi della Ferrari e della Formula 1, resta indelebile. Anche perché è proprio il mitico Gilles a imporsi sulla Rossa di Maranello nel primo Gran Premio del Canada (l'8 ottobre del 1978) sull'isola artificiale di Notre-Dame, voluta e costruita in occasione dell'Expo del 1976. Il circuito ha 14 curve, alcune delle quali sono veloci e fluide, mentre altre sono strette e tecniche. Questa combinazione richiede un'elevata precisione nella guida e un setup della vettura molto bilanciato. L'asfalto del Circuito Gilles-Villeneuve è noto per essere piuttosto abrasivo e irregolare, il che può causare un'usura significativa degli pneumatici. Questo aspetto, combinato con le frequenti variazioni di aderenza lungo il tracciato, rende la gestione degli pneumatici una componente critica della strategia di gara. Una parte del tracciato è permanente, mentre il resto è “sottratto” alla viabilità ordinaria. È un susseguirsi di curve lente, veloci e di rettilinei rapidissimi: una varietà di situazioni che mettono sempre a dura prova vetture e piloti. Il giro misura 4.361 metri: il GP del Canada si corre sulla distanza delle 70 tornate, per un totale di 305,27 chilometri. Una delle principali sfide tecniche del circuito è rappresentata dal "muro dei campioni", ossia il muretto che delimita l’uscita dall’ultima chicane veloce, dove negli anni tutti i più grandi campioni sono andati a sbattere. Il circuito combina lunghi rettilinei con chicane strette e curve lente, richiedendo un'eccellente stabilità in frenata e un'efficace trazione in uscita di curva. Tra le curiosità legate a Montréal, ci sono l'unico trionfo in carriera in F1 di Jean Alesi (Ferrari, 1995) e il primo di Thierry Boutsen (1989), Lewis Hamilton (2007), Robert Kubica (2008) e Daniel Ricciardo (2014). Nel 2001, è andato in scena il dominio dei fratelli Schumacher: primo Ralf, secondo Michael, mentre il 2011 ha visto l’incredibile vittoria di Jenson Button al termine di una corsa martoriata dalla pioggia, nella quale sono trascorse oltre quattro ore tra il via e la bandiera a scacchi (un record unico nella categoria).Tanti, purtroppo, sono stati anche gli incidenti: il più tragico quello del milanese Riccardo Paletti, che ha perso la vita nell’edizione del 1982, poco più di un mese dopo la scomparsa di Villeneuve. Il Gran Premio del Canada 2024 è il nono round della stagione e si corre domenica 9 giugno.