Pierre Gasly è uno dei due piloti del team Alpine per il Mondiale di Formula 1 2024. Pierre nasce a Rouen il 7 febbraio del 1996 e frequenta le piste francesi fin da giovanissimo quando, insieme alla famiglia, segue le attività dei fratelli più grandi impegnati nel karting. Le corse sono sempre state nel DNA della famiglia Gasly: sia il papà di Pierre sia il nonno, infatti, correvano a loro volta. La prima gara di Pierre Gasly nei kart arriva a 10 anni, quando prende parte al campionato francese Minime, dove milita per due stagioni, per poi passare al Cadet e alle varie categorie internazionali. Ma è sulle monoposto che il francese inizia a mostrare il suo vero talento: nel 2011 debutta nella Formula 4 francese e ottiene 2 vittorie e 5 piazzamenti sul podio che gli permettono di chiudere terzo assoluto. L’anno successivo prende parte alla Formula Renault 2.0 con il team R-Ace GP, ma senza particolare successo. Nel 2013 inizia il sodalizio con la Tech1 e Pierre chiude il campionato con 3 vittorie e altri 2 piazzamenti sul podio, vincendo il titolo. Una prestazione che gli permette di entrare nel programma giovani piloti della Red Bull, con conseguente passaggio alle Renault 3.5 Series, dove chiude in seconda posizione il campionato 2014. Nel 2015 corre per la Dams nel campionato di GP2, l’anticamera della F.1, ottenendo quattro piazzamenti sul podio. Quell’anno ricopre anche il ruolo di pilota di riserva della Red Bull e questo gli consente di prendere parte ai test in-season, sia con il team di Milton Keynes sia con la Toro Rosso. Nel 2016, Gasly corre e vince il campionato di GP2 con il Prema Power Team, ma l’assenza di posti liberi in Formula 1 lo porta in Giappone, a competere nel combattuto campionato di Super Formula. Gasly mostra i muscoli anche in quella categoria, ma alla fine il titolo gli sfugge per solo mezzo punto. Nel frattempo, arriva la chiamata della Toro Rosso per prendere parte alle ultime gare della stagione. Il francese debutta in Formula 1 al GP della Malesia 2017. Salta l’appuntamento degli Stati Uniti, che si tiene in concomitanza con l’ultima prova della Super Formula in Giappone (poi annullata per il maltempo), e torna a bordo della monoposto della Toro Rosso per disputare le ultime tre gare stagionali. Non prende punti, ma fa esperienza che gli torna utile la stagione successiva, quando viene confermato pilota titolare della Scuderia di Faenza per il 2018, al fianco di Brendon Hartley. Se c’è qualcuno che sa bene quanto la carriera di un pilota sia simile alle montagne russe, è Pierre Gasly. L’anno del debutto nel Circus è positivo e porta diversi piazzamenti a punti, tra cui un ottimo quarto posto al GP del Bahrain. Nel 2019 viene promosso alla Red Bull, ma non trova il giusto feeling con la vettura e sfigura nei confronti di Verstappen, suo compagno di squadra. A metà anno, approfittando della pausa estiva, la Red Bull opta per uno scambio di sedile tra Gasly e Albon, con il francese che torna quindi alla Toro Rosso per le ultime nove gare della stagione. Pierre reagisce bene e porta la STR14 in zona punti per cinque volte. Il risultato migliore è il secondo posto ottenuto al GP del Brasile 2019, in un rocambolesco finale di gara che lo vede battagliare in volata, ruota a ruota, con la Mercedes di Hamilton. Per Pierre Gasly è il primo podio in Formula 1, il terzo per la Scuderia Toro Rosso. Nel 2020 riesce a fare ancora meglio, conquistando la sua prima e prestigiosa vittoria in carriera al Gran Premio d’Italia, a Monza. Gasly chiude l’anno con dieci piazzamenti a punti su diciassette gare disputate, meritandosi la riconferma per il Mondiale 2021 che affronta con lo stesso slancio, conquistando un podio (al GP dell’Azerbaijan) e aiutando la Scuderia AlphaTauri a conquistare il numero più alto di punti in una stagione.